Per Vanity Fair, mi sono occupata di attualità a tutto campo, nonché di politica, privilegiando sempre i temi dei diritti civili e le storie dei singoli, estrapolate attraverso contesti più generici e ampi. Lo storytelling dei pezzi doveva essere ad alto impatto emozionale senza mai scadere nel patetico, utilizzando il tone of voice adatto alla storia e allo spirito della testata. Cercavo, poi, di rispettare le dinamiche seo, considerato che molti articoli erano destinati alla versione online della rivista e non solo al cartaceo.